Il Botox non solamente potrebbe permettervi di ringiovanire il viso, guadagnando qualche anno rispetto a quanto indica la carta di identità. La tossina botulinica – sostengono alcune ricerche – potrebbe infatti essere d’aiuto anche per ridurre la visibilità delle cicatrici dopo un intervento di chirurgia plastica.
Sebbene tecnicamente approvata per alcuni usi sul viso, le iniezioni di tipo A della tossina botulinica, come il Botox, possono rivestire una lunga gamma di usi off-label – sia medici (per esempio, contro l’emicrania) sia estetici. Ebbene, secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista Plastic and Reconstructive Surgery, il Botox avrebbe anche il potenziale per cambiare in meglio il modo in cui trattiamo le cicatrici.
Per scoprire i suoi poteri di guarigione delle ferite, i medici hanno testato gli effetti delle iniezioni di tipo A della tossina botulinica sulle incisioni di chirurgia plastica facciale su 16 pazienti. Dopo l’intervento chirurgico, su metà del campione i medici hanno iniettato della tossina botulinica A. Sull’altra metà invece è stata iniettata una soluzione salina, come placebo.
Quattro mesi dopo, i pazienti hanno avuto appuntamenti di follow-up con alcuni chirurghi plastici indipendenti. I medici hanno valutato ciascun lato della cicatrice e hanno giudicato l’aspetto su una scala da zero a 10 (0 il peggiore, 10 il migliore). In media, i chirurghi hanno valutato che le cicatrici trattate con la tossina botulinica di tipo A guadagnavano circa un punto in più (con un punteggio di 5,76) rispetto alla metà che non aveva ricevuto le iniezioni.
Secondo i risultati così ottenuti, le iniezioni di Botox riducevano sia l’irregolarità che la larghezza delle cicatrici. Ma perché? “Sappiamo che il trauma di una ferita fa sì che le cicatrici siano più spesse e più larghe” – ha dichiarato ad Allure Magazine Darren Smith, un chirurgo plastico di New York, non coinvolto nello studio. Una delle principali fonti di tensione su una cicatrice è il movimento, spiega. Ad esempio, un graffio sul ginocchio ha molte più probabilità di lasciare una brutta cicatrice poiché la pelle si muove costantemente mentre cerca di guarire. “Usare Botox per indebolire i muscoli sotto l’incisione, e quindi ridurre il movimento e la tensione, ha senso” – dice Smith.
Naturalmente, un simile spunto non potrà che essere oggetto di ulteriore approfondimento. Nello studio, infatti, i medici hanno iniettato immediatamente la tossina, per evitare che si formasse il tessuto cicatriziale. Quindi, in altre parole, i risultati non dovrebbero essere applicabili alle cicatrici più vecchie. Inoltre, anche con ferite “fresche”, il Botox non sarebbe adatto a tutte le posizioni. “Alcune aree si cicatrizzano molto bene da sole” – come ad esempio le palpebre – “a causa dello spessore della pelle e della posizione della ferita. Sulla fronte invece Botox funziona molto bene”.
Gli esperti avvertono anche che lo studio ha utilizzato una dimensione di campione molto ridotta. Insomma, uno studio con risultati promettenti, ma che non potrà che essere convalidato da ulteriori ricerche.
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